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Il Sistema Posturale

 

Ci siamo chiesti, prima di cominciare a scrivere questo articolo, come riuscire a comunicare un argomento di così vasta portata, non per la comprensione di chi legge, ma per la nostra difficoltà ad essere sintetici, chiari e scientifici al tempo stesso.

Anni fa sembrava un discorso avvenieristico quello della Posturologia e l’Italia, in particolare, ha sempre avuto resistenza nei confronti di qualunque informazione nuova provenisse oltralpe, ciò è in netto contrasto con la politica esterofila che invece ci contraddistingue come italiani. Non è strano, quindi, come un discorso ormai dato per scontato in altre Nazioni trovi tanta resistenza nel nostro territorio nazionale data la rigidità del nostro sapere scientifico. Saranno forse le dominazioni barbariche, che hanno invaso secoli fa la nostra penisola, le responsabili di tale resistenza che non ci fa andare a passo con i tempi, ma ci relega sempre più in un medioevo senza senso? 

Questo cappello iniziale non è una sterile polemica, ma ci serve a capire le difficoltà sopra menzionate.  Comunque rimbocchiamoci le maniche ed intraprendiamo il nostro percorso entrando nel vivo della questione.

Alcuni testi riportano l’esperienza di altri paesi, molto simile alla nostra, in cui molte persone si rivolgono al medico per dolori osteo-articolari, disturbi dell’equilibrio e della postura; sono persone di qualunque età e nonostante questa “vasta domanda” l’offerta specialistica è frammentaria e spesso molto settoriale tanto è vero che, spesso, sono necessarie fino a 5 visite specialistiche per formulare una esatta diagnosi, e ciò non basta, a volte, neanche per impostare una adeguata terapia. Questo prezzo viene pagato dal paziente, non per la malafede dei singoli referenti a cui egli si rivolge, ma per incomunicabilità esistente tra i vari settori di una medicina che non riesce ad avere una visione globale dell’individuo. Per troppi anni, infatti, per capire le malattie che affliggevano il genere umano si è sezionato, frantumato in tanti pezzi prima un corpo e poi una mente, poi addirittura si è diviso il corpo stesso dalla sua mente; questo lavoro è stato inizialmente congeniale per la comprensione di alcune funzioni del nostro organismo, ma poi rimettere insieme i pezzi è risultato difficile.

Sono nate da questa concezione le specializzazioni, c’erano alcuni che si occupavano della testa, altri del corpo e all’interno di questo discorso, vi era addirittura qualcuno che si occupava di pezzi sempre più piccoli: gli occhi, il naso e la bocca, le ossa ed i muscoli, il cuore ed il sistema circolatorio, la mente ed il cervello, e così via. La Posturologia come scienza che tende all’olistica (visione globale dell’essere vivente) si serve delle varie discipline specialistiche mediche che però dialogando tra di loro danno una risposta unica ai problemi espressi dal paziente e non frammentaria.

In una indagine Posturale sono tenuti in considerazione tutti quei fattori che hanno generato un disturbo, di qualunque entità esso sia, dalla lombalgia alla scoliosi, dalla cervicalgia alla cefalea, dal tic alla nevralgia del trigemino, dall’atteggiamento emotivo al danno strutturale che questo comporta nel tempo (per es: avete mai visto una persona triste, afflitta camminare a testa alta, con il busto eretto e a passo spedito? Solitamente tale persona è curva, lenta nei movimenti e nella comprensione degli eventi, barcollante e può addirittura dichiarare di avere problemi visivi in quel determinato periodo della sua vita, per non parlare di altre sintomatologie di accompagnamento come le precordialgie riflesse o i piedi doloranti). Rilevati questi dati il Posturologo imposterà un programma terapeutico avvalendosi, lì dove è necessario, anche dello specialista di riferimento che, però, conoscendo l’impostazione data al problema entrerà in un clima collaborativo tale da dare il suo specifico apporto all’impostazione del programma senza sostituirsi ad esso.  Una considerazione importante da fare, a questo punto, è che qualunque alterazione della postura, determinante o non un disturbo, è dipendente da vari fattori che vanno tenuti sempre in  considerazione quando si visita un paziente; tali fattori sono: il sistema recettoriale ed il sistema emotivo.

Cosa è il sistema recettoriale? Sul nostro corpo vi sono degli organi sensoriali (occhi, orecchie, bocca, piedi, pelle, ecc.) che chiameremo recettori i quali, agendo come tante piccole antenne rivolte all’esterno, mandano una serie di informazioni al cervello facendo adattare la nostra posizione (postura) alle esperienze che viviamo. Non sempre tali recettori funzionano alla perfezione o perché intasati dalle troppe informazioni, o per la presenza di qualche disturbo nell’ambiente che ci circonda. È importante, quindi, nella valutazione di un mal di schiena ricercare diversi fattori non fermandosi solo all’evidenza di un ipertono muscolare, di una protrusione discale o di una deviazione della colonna vertebrale, ma considerare anche un’eventuale problema all’articolazione temporo-mandibolare, un problema visivo, un cattivo appoggio podalico, ecc.

Il sistema emotivo.  Abbiamo prima fatto un accenno a come le dinamiche emotive possono favorire l’instaurarsi di patologie posturali e dei problemi ad esse connesse , cercheremo ora di chiarire meglio questo importante aspetto della nostra trattazione.  Oggi la relazione tra postura e personalità è supportata da numerose ricerche sperimentali portate avanti da studiosi provenienti da scuole diverse  (A.I.di P., I.S.F.O.M, ecc.), ma già anni addietro, a partire dai lavori di Reich, era un dato largamente condiviso che alcune contratture  muscolari croniche collegate ad aspetti psico-emotivi e caratteriali, che in modo subdolo si protraggono nel tempo, rappresentano una potenziale fonte di processi patologici. Ma quale è la parte del nostro cervello implicata in tali meccanismi? È il sistema limbico, dove risiedono quelle cellule che informano il nostro corpo su come comportarci a secondo dello stato di animo vissuto. Metaforicamente dobbiamo immaginare tale struttura come una scatola variopinta (ogni colore corrisponde ad una emozione) contenente nel suo interno tanti piccoli messaggeri che partendo dal cervello raggiungono il corpo e lo informano su come atteggiarsi in risposta a ciò che viviamo. Per cui se siamo nervosi o stressati, i nostri denti saranno costantemente serrati anche di notte, creando quelle tensioni muscolari responsabili di quei forti dolori al collo; se siamo invece spaventati, l’adrenalina e l’acetilcolina (alcuni di quei messaggeri di cui abbiamo detto prima) ci porteranno a contrarre costantemente il diaframma con i relativi dolori alla schiena ed alle gambe. Tutto ciò avviene quotidianamente all’interno delle nostre giornate, ma quando queste modalità si ripetono in maniera costante nel tempo, anche quando non viviamo tali emozioni, permarranno i danni generati da tale procedura che il nostro corpo ha ormai memorizzato come comportamento “normale”.

Abbiamo solo fatto qualche accenno al tema trattato, ma vi assicuriamo che l’argomento è talmente vasto, affascinante e complesso che saremo ben lieti di approfondirlo nei prossimi appuntamenti.

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